Più di ventuno poemetti y otros cuentos di Maurizio Favaro

Più di ventuno poemetti y otros cuentos, Maurizio Favaro 

Poesie che spesso diventano poemetti, evocazioni di incontri e di luoghi, di amori e di “infinito viaggiare”, come direbbe Claudio Magris. E poi...”i luoghi amati ci parlano, si rivolgono a noi, proprio a noi, solo a noi, fanno cenni, sorridono (...)”, come scrive Milo De Angelis in Ritorno. Donne e luoghi d’Africa e molti “ritorni” in Sud America,

e un sapore di conoscenza che “parte” dal viaggio e dall’incontro, oltre la retorica e la facile “solidarietà”... che non incontra. Maurizio vive i luoghi al punto da scrivere - almeno un paio di poesie - nella lingua locale. In chiusura il racconto allegorico; L’uomo partorito due volte, e un cameo dal titolo La prima ad emigrare è la paura. All'interno le illustrazioni di Biagio Accardi richiamano due figure che ispirano lo stile di Maurizio, entrambi citati in due titoli: Garcia Marquez e Neruda.

 

Se dieci anni di Malanotte vi sembran pochi

 

La Malanotte compie dieci anni e festeggia la primavera con Favaro e...Mare! Dieci anni fa, a settembre del 2013, usciva il primo libro “minimo” delle Autoproduzioni Malanotte: San Giuseppe e San Pìopìo, di Antonio Strano. Era un romanzetto breve che ripercorreva, come recitava il sottotitolo: “l’anno in cui diventai San Giuseppe e in quello stesso anno mi apparve un altro Santo!” Sullo sfondo di una Sicilia “incontaminata”, quella Sicilia invisibile ai più, l’interno profondo, si sviluppava una pantomima surreale ma molto verosimile, tra Santi “credibili” e santi “stampati” al muro sotto forma di macchia di umidità, aneddoti esilaranti e paesani, insomma: un esordio con i fiocchi, per le Autoproduzioni Malanotte che ancora non aveva un logo, quel lupetto che Ivan Catalano avrebbe di lì a poco “coniato” in collaborazione con l’Angelo fondatore. Adesso siamo al 25° titolo, a ritmo di almeno tre titoli l’anno a partire dal 2017, dopo gli esperimenti del 2014 (tre o quattro titoli che viaggiavano a ritmo di 100 copie a titolo con ristampe nel 2015 e 2016 e fino al 2018: I diari della bicicletta e Un anno di frontiera i più ristampati). Nel 2020 c’è stato il salto con esperimenti di pubblicazione di autori umbri o comunque residenti in Umbria, via via fino alla prima pubblicazione di qualità e spessore, e cioè La roccia rotola ancora, di Antonio Fiscarelli, presentato alle due edizioni del Festival della Malanotte: giugno 2022 al camping Eden di Torricella e ottobre dello stesso anno a Genova...con Librìdo. Adesso siamo alla prima pubblicazione di un libro di poesie nella collana Memoria&UtopiaLirica, e cioè Più di ventuno

poemetti y otros cuentos, di Maurizio Favaro (recensito sulla pagina TuttoPerugia de La Nazione,

domenica 19 marzo 2023).

 

A febbraio era uscito La

Disoccupazione creativa è ancora

viva?, di Animo Mare.

A marzo del 2023 è uscito un articolo

provocatorio e velleitario: “L’editoria è

al collasso, gli scrittori fanno schifo.

Fuga dal mondo dei morti viventi”,

pubblicato su Pangea, sembra fare da

sponda e da approfondimento a quello

che Giorgio Ruta scriveva nella

prefazione del suo libro Le Storie di

sceccupensu (Malanotte, 2014), ad

oggi l’unico “manifesto” della

Malanotte (riportato nel primo

 

calendario narrato della Malanotte, marzo 2021).

 

“Uscire dal sistema coercitivo della distribuzione libraria italiana, dalla ghigliottina dell’ISBN”

(...) L’idea è bella perché velleitaria, ardita perché ovvia”, scrive l’autore del pezzo. E noi

diremmo: già Marcello Baraghini, diceva e faceva certi gesti un bel po' di anni fa, e li ha ribaditi

in una intervista al Corriere della sera uscita a febbraio del 2023. In questo lungo articolo c’è un

passaggio che fa pensare alle origini della Malanotte: “certi artisti editori, eccellenti”, ma a parte

gli autocompiacimenti, è il finale che vogliamo segnalare: “L’orrore si vince con le scelte

improprie, inappropriate, decuplicando l’assurdo. Facendo della propria inevitata, levitante

debolezza un punto di forza, perfino di sterminio. Esercizi di irrobustimento dello spirito, direbbe

Ágota Kristóf (stampata da Einaudi)

 

Piero Gobbetti e noi

Gobetti editore compie 100 anni, ce lo

ricorda una pagina de Il Fatto quotidiano

del 20 marzo 2023. Il Centro Studi Piero

Gobbetti di Torino dedica al centenario

una serie di manifestazioni e d’iniziative:

tra queste una nuova edizione di Piero

Gobetti. L’editore ideale (Aras edizioni, a

cura di Pietro Polito e Marta Vicari), in

cui troviamo alcuni passaggi che

potremmo prendere a esempio o quanto

meno a riferimento,

nel 1925 Gobetti scriveva:

“Penso un editore come un

creatore. Creatore dal nulla se egli è riuscito a dominare il problema

fondamentale di qualunque industria: il giro degli affari che garantisce la

moltiplicazione infinita di una sia pur piccola quantità di circolante. Il mio

editore ideale che con una tipografia e un’associazione in una cartiera

controlla i prezzi con quattro librerie modello conosce le oscillazioni

quotidiane del mercato, con due riviste si mantiene a contatto coi più

importanti movimenti d’idee, li suscita, li rinvigorisce, non ha bisogno di

essere un Rockfeller”.

 

Il senso della Malanotte

 

Autoproduzioni Malanotte, etichetta fondata nel 2013 dallo scrittore Angelo Maddalena,

in questi dieci anni ha prodotto letteratura di qualità con titoli che vanno dall’inchiesta

sociale alla poesia al romanzo storico e politico. Un percorso di ricerca fondato sulla

narrazione come esercizio di conciliazione e di azione nonviolenta, sia per le storie narrate

(lotte popolari dal basso, come in Diari dalla Val di Susa) sia per ricerca di verità frutto di

indagine seria e accurata, ingrediente di base per una visione del mondo nonviolenta e per

un immaginario aperto e volto a cogliere le energie propositive, senza dimenticare

l’inquietudine e le cause delle ingiustizie sociali ed economiche. I testi più pregnanti degli

ultimi anni sono: Agitatevi con calma, il romanzo di Angelo e di altri socialisti vestiti di

povertà, recensito dalla rivista Mosaico di pace. Diari dalla Val di Susa con il dvd del

monologo teatrale Alla maddalena, la favola del 3 luglio in Val di Susa. Lo stile Malanotte

dimostra la possibilità di vivere delle proprie produzioni con autonomia e creatività e un

legame costante con la realtà circostante e soprattutto con gli “invisibili”. Gli ultimi titoli

sono: La roccia rotola ancora, sulle tracce di Sisifo, di Antonio Fiscarelli; la

Disoccupazione creativa è ancora viva?, di Animo Mare; Taccuino di viaggio interiore,

con il cd allegato Tutti positivi, di Angelo Maddalena Di Gregorio, legato allo spettacolo

Lavorare stanca dello stesso autore. Più di ventuno poemetti y otros cuentos di Maurizio

Favaro è l’ultimo titolo in ordine di tempo (marzo 2023).

Il 2022 è stato l’anno dei Festival della Malanotte (entrambi totalmente autoprodotti e

autofinanziati), il primo a giugno al camping Eden di Torricella sul lago Trasimeno, il

secondo a ottobre a Genova, in collaborazione con la libreria Librido di piazza dei truogoli

di Santa Brigida. Esiste documentazione scritta di entrambi i festival, sotto forma di

memoriali stampati in 100 copie, il primo dal titolo Un festival “silenzioso” e il secondo

dal titolo “Alla fine le rose”.

 

Angelo Maddalena, Perugia, 6 marzo 2023

[Lettera di presentazione per partecipare al Festival Eirene, Nonviolenza e pace, dove la

Malanotte sarà presente con uno stand, dal 26 al 28 maggio del 2023, a Roma]

 

per contatti:

angelo.maddalena@gmail.com

tel.: 3881973465

 

 

https://cattivoteatro.jimdofree.com/malanotte-libri/